Lunghezza dei processi: diventa “quasi impossibile” ottenere un risarcimento

Pesanti interventi sulla Legge Pinto da parte del legislatore, che con la legge di stabilità 2016 (art. 1 comma 777) introduce una serie di paletti ed eccezioni che rendono “quasi impossibile” l’ottenimento dell’indennità a titolo di equa riparazione in caso di violazione del termine ragionevole del processo.

Onere a carico delle parti di esperire i rimedi preventivi (passaggio al rito sommario o istanza per la decisione a seguito di trattazione orale); facoltà per il Giudice di escludere l’indennizzo a favore della parte che abbia agito o resistito in giudizio consapevole dell’infondatezza originaria o sopravvenuta delle proprie domande o difese anche fuori dai casi di lite temeraria; facoltà per il Giudice di escludere l’indennizzo in caso irrisorietà della pretesa o del valore della causa valutata in relazione alle condizioni personali della parte; iter amministrativo farraginoso per l’incasso delle somme eventualmente riconosciute; competenza territoriale nella medesima Corte d’Appello della violazione: misure tutte in cui gli aspetti negativi superano di gran lunga quelli favorevoli.

Vedremo ora se la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo rieterrà le modifiche legislative conformi ai propri principi sulla ragionevole durata del processo.

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Scontro tra auto e animali selvatici su strade pubbliche: chi ne risponde?

Responsabilità in capo all’ente (sia esso Regione, Provincia, ecc.)  a cui sono concretamente affidati (o delegati) i poteri di amministrazione del territorio e di gestione della fauna ivi insediata: così si è espressa la Corte di Cassazione (sent. 22886/15) nell’individuare il soggetto responsabile dei danni arrecati a persone o cose dalla fauna selvatica.

E’ bene precisare che il caso in esame riguardava l’impatto tra un’autovettura e un animale selvatico comparso all’improvviso su una strada, sita tra due aree di ripopolamento e cattura, priva di segnaletica verticale che indicasse il pericolo di animali sulla carreggiata: proprio l’assenza di segnaletica è stata valutata come comportamento colposo dell’ente pubblico, con conseguente ascrivibilità ad esso della responsabilità.

 

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Design: deposito internazionale anche per Stati Uniti e Giappone

Con l’adesione, nel 2015, da parte di Stati Uniti e Giappone all’Accordo dell’Aia, è possibile designare anche questi Paesi mediante la procedura internazionale di registrazione dei disegni e modelli industriali.

Attraverso un’unica domanda depositata presso la WIPO – con conseguente risparmio di costi e procedimenti – la registrazione internazionale produce lo stesso effetto di una concessione della protezione in ciascuno dei Paesi designati, come se il disegno fosse stato registrato direttamente presso ciascun ufficio nazionale.

 

 

 

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